Dobbiamo imparare a dire “grazie”. Nel senso che lo diciamo con troppa facilità e soprattutto alle persone sbagliate, cioè quelle che sembrano che ci stiano facendo del bene ma poi ci deludono. Al contrario credo che dovremmo rivedere la posizione di quelli o quelle che ci sembrano remare contro o ci vogliono fregare, quando invece stanno dando un contributo alla nostra felicità futura: come i professori che ci davano da leggere tutti quei classici durante le vacanze estive. Quante maledizioni si sono presi? Invece ora, chi ha letto tutti quei libri, ancora li ringrazia anche se per leggere “Cent'anni di solitudine” ne ha passati altrettanti sotto l'ombrellone. Sempre da solo però, per rimanere in tema. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices