Le opere ricoverate dentro un importante rifugio nel Lazio, l’abbazia di Montecassino, vengono spostate dai tedeschi. Il rifugio non è sicuro - sostengono - e sembrano in buona fede: quando però portano le opere d’arte a Roma, per restituirle, mancano diverse casse all’appello. I volumi di Montecassino, a differenza delle opere d'arte, vengono, invece, interamente restituiti. Già, perché durante la guerra non vengono difesi solo i capolavori artistici: anche i libri antichi vengono portati nei rifugi, al riparo. Uno dei maggiori responsabili della tutela del patrimonio librario nazionale è Luigi De Gregori, che riuscirà persino a eludere la sorveglianza dei tedeschi pur di portare una parte importante di questo patrimonio in salvo dentro le mura vaticane. La missione di De Gregori è quella di “salvare la creatura”, come scrive lui stesso, ed è pronto a tutto pur di portarla a termine. “La creatura” sono proprio i libri, i volumi, i codici, i manoscritti, le nostre parole. Intanto, nel '43, la comunità ebraica italiana subisce una perdita incalcolabile: la sua biblioteca viene razziata dai nazisti, e una parte dei manoscritti trafugati non saranno mai più ritrovati. Ed è solo l’inizio. Perché proprio in quei giorni avviene il rastrellamento del quartiere ebraico. Saranno in pochissimi a tornare a casa.