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From the chance to live on this planet to the pleasure of listening to the sound of a violin—every story begins with a plant. We animals account for a paltry 0.3% of the planet's biomass while plants add up to 85%. It is obvious that every story on this planet has a plant as its protagonist. Our world is a green world; Earth is the planet of plants. Neurobiologist Stefano Mancuso is back with a book to tell us about the greenprint of our world. He does it through unforgettable stories starring plants; stories combining an inimitable narrative style and remarkable scientific rigor.

Are plants intelligent? Can they solve problems, communicate, and navigate their surroundings? Or are they passive, incapable of independent action or social behavior? Philosophers and scientists have pondered these questions since ancient Greece, most often concluding that plants are unthinking and inert: they are too silent, too sedentary - just too different from us. Yet discoveries over the past 50 years have challenged these ideas, shedding new light on the extraordinary capabilities and complex interior lives of plants.

Finalmente, "La Nación de las Plantas", la nación más importante, extendida y poderosa de la Tierra, toma la palabra.

Clima rovente, il punto di non ritorno: Un mondo di acqua, fuoco e valanghe: le foto che raccontano il futuro da evitare, di Stefano Massini; Così la terra paga il prezzo della crisi climatica, di Giacomo Talignani; Terra rovente. Il rapporto dell'Onu sul clima: "Vicini al punto di non ritorno", di Elena Dusi; Clima, piantiamo mille miliardi di alberi per salvare la Terra, di Stefano Mancuso; Lucifero arroventa il Ferragosto. "Adesso l'Africa siamo noi", di Elena Dusi; Una inviata per il clima, la mossa del governo italiano in vista del vertice Cop26, di Annalisa Cuzzocrea e Roberto Mania.

En este nuevo libro, Stefano Mancuso continúa la investigación que inició en Sensibilidad e inteligencia en el mundo vegetal. Ofrece de nuevo una revolucionaria mirada al mundo de las plantas, en este caso estudiando las soluciones que las plantas encuentran a los múltiples retos a los que se enfrentan y sacando de ellas modelos para inspirar soluciones a los problemas que acechan a la humanidad.

Cuando pensamos en las plantas, nos sentimos tentados a atribuirles dos características: inmovilidad e insensibilidad. Pero investigaciones científicas llevadas a cabo durante los últimos cincuenta años han demostrado que las plantas son sensibles, se comunican e intercambian información, duermen, memorizan, cuidan de sus hijos, tienen su propia personalidad, toman decisiones e incluso son capaces de manipular a otras especies. Su capacidad para resolver los problemas que se les presentan ha sido probada por los estudios más recientes.

Come le piante navigano intorno al mondo, come portano la vita su isole sterili, come sono state in grado di crescere in luoghi inaccessibili e inospitali, come riescono a viaggiare attraverso il tempo, come convincono gli animali a farsi trasportare ovunque. Sono solo alcune delle incredibili storie raccontate da Stefano Mancuso.

Dans "L'Intelligence des plantes", Stefano Mancuso prouvait que les plantes sont des êtres hors normes qui, bien qu’elles n'aient ni cerveau ni système nerveux central, sont capables de comprendre, de réagir et de s'adapter à leur environnement. Dans "La révolution des plantes", Mancuso pousse son analyse en révélant les capacités essentielles des plantes à innover, à se souvenir et à apprendre, capacités qui pourraient nous aider à trouver des solutions créatives aux problèmes technologiques et écologiques actuels.

Les plantes sont-elles intelligentes ? Oui, et bien plus que nous ne pourrions l'imaginer, nous répond Stefano Mancuso. Savant de renommée mondiale, fondateur de la neurobiologie végétale, il est le premier à avoir démontré que, comme tous les êtres vivants, les plantes discernent formes et couleurs, mémorisent des données, communiquent. Elles ont une personnalité et développent une forme de vie sociale basée sur l'entraide et l'échange.

Nel volgere di pochi decenni, l’umanità è andata incontro a una rivoluzione nelle sue abitudini ancestrali. Senza che ce ne accorgessimo, la nostra specie, che fino a poco tempo fa viveva immersa nella natura abitando ogni angolo della Terra, ha finito per abitare una parte davvero irrisoria delle terre emerse del pianeta. Cosa è accaduto? Da specie generalista in grado di vivere dovunque, ci siamo trasformati, in poche generazioni, in una specie in grado di vivere in una sola e specifica nicchia ecologica: la città.

C'è una voce che sale dal bosco: è quella di un vecchio albero che vive lì da sempre, e adesso vuole dire la sua. Perché anche le piante hanno una personalità, delle passioni, ciascuna ha un proprio carattere. Cercano sottoterra per guardare il cielo. Si studiano, si somigliano, si aiutano. "La tribù degli alberi" è una storia emozionante e avventurosa, vivacissima e millenaria. Che ci riguarda tutti da vicino e che nessuno meglio di Stefano Mancuso poteva raccontare. E se chi dice «io» avesse centinaia, forse migliaia di anni?

Timide, aggressive, a volte ciniche, spesso geniali. Ogni pianta ha un carattere e una storia, basta saperle osservare. O ascoltare chi le studia da sempre. In questo podcast, il neurobiologo vegetale e divulgatore Stefano Mancuso ci porta nel mondo delle piante, raccontando aneddoti, studi e storie capaci di cambiare il modo in cui noi esseri umani abbiamo sempre guardato al regno vegetale. “Di sana pianta” è una serie di Stefano Mancuso prodotta da Chora Media. Cura editoriale di Sabrina Tinelli e Marco Villa Executive Producer: Ilaria Celeghin Supervisione suono e musiche: Luca ...

Si les plantes ne peuvent pas se déplacer, elles sont capables de conquérir les terres les plus lointaines, les zones les plus inaccessibles et les régions les moins hospitalières. Génération après génération, grâce à leurs spores ou leurs graines, les végétaux se déplacent et conquièrent de nouveaux espaces.

Un giorno al compositore inglese Sir Edward Elgar venne chiesto da dove provenisse la sua musica. La risposta fu: "La mia idea è che ci sia musica nell’aria, musica dappertutto intorno a noi, il mondo ne è pieno e ne puoi prendere ogni volta tutta quella di cui hai bisogno". Lo stesso accade per le piante che, come la musica per Elgar, sono letteralmente dappertutto e per scriverne non si deve far altro che ascoltare le loro storie e raccontarle.

"In nome della mia ormai pluridecennale consuetudine con le piante, ho immaginato che queste care compagne di viaggio, come genitori premurosi, dopo averci reso possibile vivere, vengano a soccorrerci osservando la nostra incapacità a garantirci la sopravvivenza. Come? Suggerendoci una vera e propria costituzione su cui costruire il nostro futuro di esseri rispettosi della Terra e degli altri esseri viventi.